INTEGRAZIONE DELLE INIZIATIVE PROGETTUALI CGFS a.s.2023/24
NELL’AMBITO DEL PROTOCOLLO D’INTESA TERRITORIALE “TROFEO CITTA’ DI PRATO” A.S. 2022/25
INTEGRAZIONE DELLE INIZIATIVE PROGETTUALI CGFS a.s.2023/24
NELL’AMBITO DEL PROTOCOLLO D’INTESA TERRITORIALE “TROFEO CITTA’ DI PRATO” A.S. 2022/25
«Nella grande corrente, mettere in salvo ciò che ci è caro. È un gesto difficile perché non significa, mai, metterlo in salvo dalla mutazione, ma, sempre, nella mutazione. Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ridiventasse sé stesso in un tempo nuovo.»
Alessandro Baricco
INTEGRAZIONE DI PROGETTO
Le proposte laboratoriali CGFS 2023-24 si inseriscono all’interno del Protocollo Trofeo Città di Prato relativamente al triennio 2022-2025, con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente la capacità di questo particolare organismo, esempio di positiva sinergia educativa scuola-territorio nel saper attuare percorsi formativi diversificati ed adattabili ai PTOF di ciascun Istituto, attivando il forte potenziale interdisciplinare dell’attività motoria.
In quest’ottica, accanto alla modalità d’intervento dei laboratori “classici”, già ben conosciuti dagli Istituti e inseriti nel protocollo TCP 2022-25, CGFS propone un’integrazione che intende rispondere a specifiche necessità del territorio, con proposte diversificate, denominate “speciali”.
IL RUOLO DI CGFS NELLA PROPOSTA PROGETTUALE DEL TROFEO CITTÀ DI PRATO
La presenza sul territorio di Prato dell’asd CGFS, da circa 60 anni impegnata nel duplice percorso educativo scolastico ed extrascolastico dei giovani e la forte cooperazione sviluppata negli ultimi 20 anni come strumento operativo del Trofeo Città di Prato, ha senz’altro contribuito a far conoscere il nostro territorio come modello di riferimento nazionale per le progettazioni di educazione motoria, fisica e sportiva destinate al mondo della Scuola.
Asd CGFS ha realizzato con il supporto di consulenti, docenti e ricercatori universitari di rilievo nazionale, un percorso formativo interno destinato alla conoscenza ed alla sperimentazione di didattiche innovative basate su metodologie inclusive, con l’obiettivo di sviluppare in bambini, ragazzi ed adolescenti, interessi e motivazioni ad intraprendere stili di vita attivi, facendo emergere i loro talenti individuali e facendo acquisire loro quelle competenze di vita capaci di contrastare fenomeni negativi, ma purtroppo molto frequenti anche nelle scuole, legati all’emarginazione ed alla violenza.
I laboratori non saranno solo finalizzati allo sviluppo di conoscenze-abilità-competenze motorie ma anche all’acquisizione, in una continuità educativa scuola-extrascuola, di atteggiamenti pro-sociali in grado di favorire le relazioni, l’integrazione e l’inclusione. Una continuità educativa richiede però un’azione sinergica anche con la famiglia, che insieme a scuola ed associazionismo sportivo possono dar vita a modelli educativi virtuosi, ovvero capaci di sostenere ed orientare ciascun alunno verso le attività più congeniali ai propri interessi, attraverso le quali poter sviluppare abilità, conoscenze, emozioni e motivazioni personali.
METODOLOGIA: IL GIOCO
Come da tradizione ormai consolidata, verrà utilizzato come strumento operativo il gioco motorio, mezzo principale per la libertà di espressione per chi ne fa uso. Il gioco infatti può essere definito come un’azione volontaria entro certi limiti specifici di tempo e di spazio e non necessariamente deve avere un fine o un obiettivo specifico di performance, ma può anche essere un’attività fine a sé stessa. Il gioco è basato sul rispetto delle regole che caratterizzano il gioco stesso, sempre accompagnato da un senso di gioia, di divertimento, di libertà e di impegno assoluto. Il gioco, oltre che individuale, può essere cooperativo ma anche competitivo ed è utile, soprattutto, per costituire uno spirito di squadra collaborativo e insegnare a mettersi alla prova in diverse situazioni, accettando la vittoria o la sconfitta con uno spirito positivo oltre il solo valore del risultato. Attraverso il gioco si può acquisire la consapevolezza di essere dentro o fuori la vita ordinaria e rendersi conto che le regole del gioco possono essere molto simili alle regole della vita quotidiana.
IN PALESTRA (MA NON SOLO)
Quando il gioco assume una funzione molto più ampia della sola abilità motoria, è necessario che la palestra diventi il luogo che permetta un sviluppo ampio delle competenze. In palestra perciò oltre che saltare, tirare una palla e arrampicarsi, gli studenti dovranno avere anche la possibilità di confrontarsi, discutere, ascoltare e fare musica, utilizzare un PC, osservarsi e valutarsi.
Se la palestra non offre queste molteplici possibilità, può non essere l’unico luogo deputato all’attività fisica. Insegnanti ed educatori, possono ideare soluzioni e strategie alternative, anche all’interno della struttura scolastica, funzionali all’attuazione di percorsi educativi di qualità, che consentano comunque di sviluppare competenze, autonomia e relazione tra gli studenti.
Diventa così fondamentale comprendere quali opportunità di carattere culturale, sociale e sportivo possa offrire il territorio circostante l’Istituto. È necessario verificare, a partire dalle strutture messe a disposizione dalle stesse scuole fino a quelle esistenti sul territorio circostante, quali concrete possibilità esistono di realizzare attività motorie e sportive anche in continuità con l’orario scolastico con le associazioni che gestiscono l’impiantistica del territorio.
Avendo la fortuna di vivere in un’area climatica non particolarmente severa, ha sempre senso stare un’ora in palestra quando fuori brilla il sole? Quando le scuole presentano circostanze favorevoli quali spazi esterni, giardini o addirittura, in alcuni casi, aree naturali, parchi e fiumi, perché non sfruttarle?
SFIDE E OPPORTUNITÀ
il CGFS ritiene opportuno dare disponibilità ad ampliare i propri interventi in risposta alla trasformazione del fabbisogno reale e quotidiano che sempre più numerose scuole e classi manifestano. La scuola, che aspira a divenire un hub sociale e di comunità, ovvero un luogo di prossimità dove sviluppare educazione, competenze e abilità, dinamismo culturale, coesione sociale e promozione di attività a servizio della collettività anche in orario extrascolastico, ricerca reali strumenti concreti a supporto di situazioni marginali e di difficile gestione. Tale fabbisogno incontra il suo apice all’interno di alcuni contesti specifici ad elevata divergenza culturale e linguistica o povertà educativa, che più di altri necessitano di un potenziamento dell’offerta curricolare che possa provenire anche da soggetti esterni al gruppo docente.
Emerge la necessità che le diverse forze educative convergano in una sola direzione sinergica. Per gli istituti comprensivi sarà perciò fondamentale un coordinamento con gli Assessorati alla Pubblica Istruzione, alla Cultura ed alle Politiche Sportive, con l’Ufficio Scolastico Provinciale, con le diverse agenzie formative e le società sportive del territorio.
I principali fabbisogni che emergono nella scuola possono essere così riassunti:
● La presenza di un numero elevato di alunni e alunne di nazionalità diverse che non parlano la lingua italiana e che necessitano di un supporto specifico
● Una povertà culturale e di valori che caratterizza il contesto classe e che può molto spesso innescare scontri e difficoltà relazionali.
● L’alta percentuale in crescita di bambini e ragazzi con spettro autistico che ricevono un supporto, talvolta parziale e incompleto, incapace tuttavia di coprire l’intero spazio dei reali fabbisogni del bambino o del ragazzo.
● La scarsa capacità all’ascolto riscontrata negli alunni e la loro incapacità ad interpretare bisogni individuali e dell’altro, la difficoltà relazionale che spesso sfocia in fenomeni di violenza fisica, verbale, psicologica, in atti di bullismo e cyberbullismo prevaricazione e discriminazione.
● La difficoltà a sviluppare una reale resilienza che spesso porta i ragazzi e giovani più sensibili e più in difficoltà a vivere momenti di grande solitudine e non percepire affatto il senso di appartenenza civico ad una comunità di riferimento.
● La necessità di prevenire comportamenti disfunzionali, legati all’abuso di sistemi elettronici, all’alcol, al fumo, alle droghe nel rispetto della vita nei confronti di sé stessi e degli altri.
NUOVA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE TCP
Consapevoli che le risorse economiche pubbliche e degli Istituti non sono molto ampie e preso atto che a partire dall’anno scolastico 2023-24 le classi 4° e 5° della scuola primaria avranno a disposizione per il periodo settembre/giugno un insegnante di Educazione Fisica dedicato, appare pleonastico assegnare loro un ulteriore supporto esterno sotto forma di laboratori TCP. Si è proposto quindi di destinare tali risorse a quelle realtà del territorio di ogni ordine e grado, che manifestino il bisogno reale e conclamato di un sostegno educativo realizzato tramite l’educazione motoria.
Per questo motivo, gli Istituti troveranno, a loro disposizione, un pacchetto/ore un po’ ridotto rispetto all’ a.s. 2022-23. Monte ore, che, se pur ridotto, gli Istituti potranno continuare a destinare ai progetti laboratoriali CGFS come negli anni precedenti, che sintesi e comodità verranno indicati come “classici”.
Un budget specifico di risorse, unito a quelle già esistenti di “Sport senza barriere” e PEZ di “1 sport per tutti”, verrà quindi destinato a laboratori “speciali” e assegnato a quelle realtà scolastiche che maggiormente necessitano di sostegno rispetto a temi quali la disabilità, l’inclusione e l’educazione civica.
Il comitato tecnico TCP ha attivato una specifica commissione “progetti speciali”, rappresentativa di diversi organismi istituzionali territoriali, in grado di poter verificare le situazioni di diversa tipologia di disagio segnalate dagli istituti, allo scopo di identificare quelle più idonee all’assegnazione dei “progetti speciali”.
I PERCORSI LABORATORIALI “CLASSICI”
Il CGFS, come di consueto, propone alle Scuole percorsi integrativi dei programmi scolastici, che contemplano modelli di riferimento innovativi, finalizzati all’apprendimento di competenze motorie e sportive (efficienza fisica, abilità motorie …) al pari di obiettivi cognitivo-relazionali (capacità relazionali, abilità di vita…).
Per il raggiungimento di tali obiettivi, come già specificato, il gioco rappresenta lo strumento migliore a disposizione di docenti, educatori e tecnici. È fondamentale che ciascuna figura educante abbia una formazione adeguata riconducibile a metodologie didattiche condivise per saper gestire al meglio il potenziale del gioco, attraverso passaggi di variabilità, instabilità e capacità di adattamento, elementi che consentono di esplorare diversi ambiti educativi.
Ogni educatore, in accordo con i docenti di classe, attiverà percorsi formativi finalizzati alla creazione di un positivo “clima motivazionale”, utilizzando un metodo e uno “stile di insegnamento” che consenta di adattare le progettazioni alle diverse situazioni ed ai concreti bisogni, affinché ciascuno possa sentirsi valorizzato nel proprio percorso personale e possa raggiungere apprendimenti crescenti. Educatori e docenti potranno facilitare la trasferibilità e la connessione dell’attività motoria con altre aree disciplinari, andando a realizzare concreti esempi di educazione interdisciplinare.
“ATTIVITÀ LABORATORIALI” – ASSEGNAZIONE ORE E MODALITA’ DI RICHIESTA
Per le attività laboratoriali 2023/24 la Vs Scuola “Scuola Viva” avrà a disposizione il seguente numero di ore:
- 15 ore per le Scuole d’Infanzia e primarie
I referenti di educazione fisica d’Istituto, in accordo con il Dirigente Scolastico ed i Docenti coinvolti, coordineranno la ripartizione dei due monte/ore complessivi assegnati, compilando la specifica scheda on line sul sito www.trofeocittadiprato.it
Dovranno essere indicate le classi scelte da ciascun istituto come destinatarie dei laboratori selezionati, secondo le indicazioni riportate nella tabella “scegli il tuo laboratorio TCP”
• Ogni laboratorio scelto (salvo casi speciali) potrà essere fruito da 1 sola classe.
• Il numero di ore per ogni laboratorio, non potrà risultare inferiore a quanto indicato.
• Le ore di ciascun laboratorio, sono comprensive di progettazione ed eventuale manifestazione di chiusura. progettazione di classe e armonizzazione delle didattiche e metodologie, insieme al Docente; lezioni frontali con gli alunni studenti, negli spazi e negli orari concordati; feste, iniziative di plesso e momenti di verifica intermedia e finale.
• Raggiunto il completo utilizzo delle ore assegnate e verificata la congruità della richiesta, il coordinamento CGFS/TCP, potrà verificare l’eventuale possibilità di un arrotondamento, al fine di uniformare le ore di ogni laboratorio al minimo richiesto.
• I pacchetti orari non sono sufficienti a soddisfare le richieste di tutte le classi dell’Istituto, andranno eseguite perciò delle scelte in sede di collegio docenti. Consigliamo, visti i contenuti del progetto, di premiare le classi con più necessità di supporto esterno.
Tale scheda da compilare on line dovrà pervenire per le scuole d’infanzia e primaria entro il 22 settembre 2023 alla direzione tecnica TCP che la verificherà e ne condividerà la successiva fase di programmazione con i docenti referenti di plesso, per rendere operativi i laboratori a partire dal 9 ottobre 2023.
Tale scheda da compilare on line dovrà pervenire per le scuole secondarie di 1° grado entro il 06 ottobre 2023 alla direzione tecnica TCP che la verificherà e ne condividerà la successiva fase di programmazione con i docenti referenti di plesso per rendere operativi i laboratori a partire dal 23 ottobre 2023.
NB: Si sottolinea l’importanza di prevedere da parte delle scuole richiedenti, una pianificazione oraria che preveda minimo due classi coinvolte giornalmente ed in successione oraria giornaliera in Laboratori TCP.
I Laboratori saranno attivati successivamente alla “Progettazione di classe” condivisa fra il docente scolastico e l’educatore, tenendo presenti le ore minime indicate per ciascun laboratorio, che potrà essere inoltre adattato alla disponibilità ed all’utilizzo di spazi anche diversi (palestra, aula, giardino…).
SCUOLE DELL’INFANZIA
• GIOCHI MOTORI
minimo 10 ore per laboratorio
SCUOLE PRIMARIE (classi 1°, 2° e 3°)
• GIOCHI MULTIDISCIPLINARI DELLE AREE: AMBIENTALE – ESPRESSIVA E SPORTIVA
minimo 14 ore per laboratorio
SCUOLE SECONDARIE di primo e secondo grado- laboratori mono o multidisciplinari
Le classi secondarie di primo e secondo grado, potranno scegliere di utilizzare le proprie ore in laboratori di minimo 8 ore, in una o più discipline tra quelle che seguono (anche di aree diverse), fino ad un massimo di 4 discipline per laboratorio (minimo 2 ore per ogni disciplina).
- Discipline e giochi sportivi
- arti marziali, badminton, calcio a 5, frisbee, scherma, skateboard
- Discipline e giochi espressivi
- danza moderna e sportiva, hip hop, poid pois
- Discipline e giochi ambientali
- bike, orienteering, pesca sportiva, tiro con l’arco, trekking
La descrizione sintetica di ogni disciplina è disponibile sul sito www.trofeocittadiprato.it
LABORATORI SPECIALI
Con l’avvio di questi laboratori speciali, CGFS intende ripensare in parte al ruolo dell’educatore motorio all’interno della scuola che non è più chiamato solo a coadiuvare il ruolo dell’insegnante di educazione fisica, ma ambisce a creare competenze educative trasversali utilizzando lo sport come chiave di lettura e di esperienza, in risposta a specifici bisogni adeguatamente individuati e monitorati, in un disegno educativo coordinato con tutte le agenzie di formazione coinvolte in ambito scolastico. Inoltre, proprio a sottolineare il valore della scuola quale hub territoriale, i laboratori speciali, potranno sfociare, ove se ne manifestino le condizioni e le necessità, in inserimenti presso le attività delle società sportive territorio, dando vita così ad un collegamento coordinato scuola – extrascuola che operi in sinergia e con le stesse finalità.
Lo sport, se ben interpretato, può far apprendere anche a studenti in difficoltà, nuove modalità di saper ascoltare e comunicare in modo efficace con compagni ed adulti, porsi degli obiettivi, prendere iniziative, fare scelte e prendere decisioni, ma anche avere capacità di leadership, organizzare il proprio tempo, riuscire a controllare le emozioni e gestire lo stress, assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Può far apprendere, infine, il rispetto delle diversità, può favorire l’adattamento alla realtà facendo sperimentare vittorie e sconfitte, può insegnare l’accettazione ed il rispetto delle regole.
Se ben dirette e indirizzate dall’adulto, le attività sportive possono diventare non solo un deterrente verso atteggiamenti coercitivi e aggressivi ma anche un modello di vita.
I laboratori “speciali” attivabili sono circa 48. L’apposita commissione composta dalle diverse istituzioni territoriali li assegnerà ai singoli istituti scolastici che ne avranno fatto richiesta.
Ad ogni laboratorio speciale saranno assegnate mediamente 20 ore, così suddivise: 3 ore progettazione – 14 ore in classe/palestra – 3 ore restituzione.

LABORATORIO PER BAMBINI E GIOVANI STUDENTI IN DISABILITÀ: “1 SPORT PER TUTTI”
La pratica di attività fisica può migliorare la salute ed il benessere personale. Per gli studenti in disabilità le attività motorie e sportive possono offrire numerosi benefici e possono rappresentare un contesto favorevole in cui ricevere supporto ed affetto da adulti e compagni, vivere occasioni per fare nuove amicizie e mantenerle nel tempo, sperimentare attività divertenti e rafforzare la fiducia nelle proprie capacità migliorando complessivamente la propria qualità di vita.
Gli obiettivi specifici
- Promuovere nelle scuole un più intenso sviluppo dell’Educazione Fisica e della pratica sportiva per tutti gli studenti, in particolare per quelli gravitanti nell’area BES e con specifiche disabilità del territorio provinciale di Prato;
- Valorizzare capacità e potenzialità degli studenti con disabilità e l’inclusione sportiva a tutti i livelli di pratica, secondo motivazioni ed interesse personale;
- Promuovere incontri sulla disabilità con le Famiglie, le Associazioni ed i Comitati, per rafforzare la cultura di una pratica sportiva per tutti, al fine di accrescere le opportunità associative sul territorio.
- Potenziare le azioni di formazione per gli Operatori scolastici e quelli sportivi, per qualificare le competenze di ciascuno per l’area dei bisogni speciali e per la disabilità, valorizzando la funzione delle attività motorie e sportive nel processo rieducativo e di autonomia
I risultati attesi
- Azione nell’ambito della classe/scuola (con studenti con disabilità) – in orario curriculare, presso la struttura scolastica, in ambiti orari e disciplinari definiti con l’Istituto. L’intervento ha lo scopo di sviluppare un’azione inclusiva con tutti gli studenti (anche a classi aperte o gruppi di lavoro) ed al contempo far conoscere e sperimentare allo studente con disabilità pratiche motorie e sportive adattate e/o discipline paralimpiche.
- Azione mista nell’ambito di un Centro Associativo Sportivo (Asd del territorio), ove in orario pomeridiano, lo studente possa svolgere esperienze di pratica sportiva inclusiva, magari scoprendo una vera passione e sviluppando motivazione e interesse che attivi una progettazione condivisa con la famiglia.
LABORATORIO DI INCLUSIONE PER DIFFICOLTÀ LINGUISTICHE
Il laboratorio di inclusione intende rispondere ai fabbisogni specifici relativi ai gap linguistici e culturali che caratterizzano le classi con un alto tasso di presenza multietnica, in particolare se in difficoltà con la comprensione della lingua italiana. Oltre all’educatore sportivo può essere previsto, anche per un minimo di incontri, il coinvolgimento di un facilitatore o mediatore linguistico, al fine di operare un percorso di progettuale in tandem, convergendo e ottimizzando obiettivi e finalità.
Gli obiettivi specifici
- Creare un contesto di ascolto e di relazione con l’altro
- Prevenire l’insorgenza di conflitti e scontri di matrice culturale e di accettazione del diverso
- Smantellare la formazione o l’esistenza di pregiudizi culturali
I risultati attesi
- L’incremento delle competenze linguistiche attraverso l’esperienza di attività sportive di gruppo che richiedono interazione e confronto.
- L’aumento delle esperienze di educazione non formale e di educazione tra pari dedito alla conoscenza multiculturale anche in chiave sportiva.
- La destrutturazione dei pregiudizi culturali (anche legati allo sport), ovvero le distorsioni che le persone attuano nelle valutazioni di fatti e avvenimenti e che rappresentano il modo con cui il nostro cervello distorce di fatto la realtà, associando pregiudizi e discriminazioni
LABORATORIO DI EDUCAZIONE CIVICA
Le dinamiche relazionali proposte dal laboratorio devono far emergere le difficoltà di convivenza interpersonale, sociale, sostenendo al contempo una cultura nuova, da interiorizzare nel tempo attraverso comportamenti coltivati e maturati da tutte le persone che compongono l’ambiente educativo, evidenziando una dinamica di dialogo e di crescita sociale. Anche la competizione, deve essere intesa come confronto positivo con sé stessi e con gli altri e rappresentare un potente strumento educativo. Al contrario della ricerca della prestazione a tutti i costi, che può far ritenere giustificato un clima di tolleranza verso la sopraffazione e favorire atti di prevaricazione e perfino di violenza.
Obiettivi specifici
- Promuovere una rinnovata “cultura dello sport” basata sui veri valori sportivi
- Promuovere lo sport come veicolo per una crescita personale, sociale e culturale, la coesione sociale e l’inclusione.
- Sensibilizzare e promuovere a tutti i livelli la pratica fisica e sportiva come un contesto per prevenire la violenza, attraverso la conoscenza, la condivisione e il rispetto delle regole.
Risultati attesi
- fornire ai giovani partecipanti strumenti di pensiero critico, al fine di evitare che prevalga il desiderio di emulare i comportamenti negativi degli adulti
- coinvolgimento diretto delle famiglie nei programmi e nelle metodologie didattiche, in modo che abbiano un ruolo guida per un cambiamento
INTEGRAZIONE PROGETTUALE CON RISORSE AUTONOME DELL’ISTITUTO
Gli Istituti potranno integrare qualsiasi tipo di progettazione, nel corso dell’anno scolastico con eventuali nuovi finanziamenti, anche provenienti da altre istituzioni o dalle stesse scuole con propri fondi di istituto
GIORNATE DI STUDIO – FORMAZIONE
Tutte le proposte definite per l’a.s. 2023/24 dal Trofeo Città di Prato, potranno avvalersi di iniziative di supporto formativo destinato sia agli Educatori TCP che ai Docenti delle Scuole di ogni ordine e grado, condivise all’interno del Comitato di Indirizzo e del Comitato Tecnico TCP.
Saranno organizzati, presso Officina Giovani a Prato e Villa il Mulinaccio a Vaiano, incontri di condivisione delle progettazioni e delle modalità di realizzazione, nelle seguenti date concordate con l’Ufficio Educazione Fisica, che ne invierà convocazione ufficiale a Dirigenti e Docenti dei vari istituti.
Il corso si divide in quattro moduli suddivisi nelle seguenti tematiche:




Seguiranno maggiori dettagli, con pubblicazione sul sito www.trofeocittadiprato.it programmi e relatori
LO STAFF TECNICO CGFS/TCP sarà disponibile per INFORMAZIONI E CHIARIMENTI ai seguenti recapiti:
Mail: giulio@cgfs.it
Coordinamento: Giulio Bencini 0574 436238 –
Un cordiale saluto, insieme all’augurio di un sereno periodo estivo.
Lo STAFF CGFS/TCP
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